Descrizione e Applicazioni

Gli impianti di spegnimento a gas INERTE sono da considerarsi dei sistemi a clean agent; la normativa che sovrintende all’impiego di questo estinguente é la NFPA 2001, la ISO 14520-14, l’UL 2127 e la UNI 10877/14. A differenza dell’Halon 1301 che interveniva sull’incendio per via chimica, l’estinguente INERTE estingue il fuoco riducendo la temperatura della fiamma al di sotto del livello necessario per mantenere la combustione, in quanto riduce la concentrazione dell’ossigeno, ed incrementando la capacitá termica dell’aria.

L’estinguente INERTE utilizza gas normalmente presenti in atmosfera, l’ARGON (Ar) e l’AZOTO (N²) nella miscela, i due gas sono chimicamente inerti, incolore e non corrosivi. Inoltre non formando prodotti di decomposizione termica a contatto con le fiamme sono esenti da problematiche di compatibilitá ambientale.

Impianto spegnimento gas inerte IG 55 Il principio di funzionamento del gas INERTE é quello della saturazione dell’ambiente (total flooding); questo sistema di funzionamento ha il grande vantaggio di non dover preoccuparsi dell’ubicazione dei materiali a rischio, né della loro conformazione perché, crea condizioni omogenee in tutto l’ambiente. Per effetto dei modi discendenti delle miscele di aria – agente estinguente é determinante indicare l’altezza massima alla quale si possono trovare i materiali combustibili oggetto della protezione.

Altro parametro essenziale é la valutazione del volume effettivo da proteggere, determinante per definire la quantitá di gas da impiegare. Le caratteristiche dell’ambiente da proteggere sono infatti fondamentali per una corretta progettazione dell’impianto, tanto che la normativa NFPA prevede espressamente il test di tenuta denominato Door Fan Integrity Test; la chiusura di tutte le aperture tramite serramenti automatici e soprattutto l’arresto immediato dei sistemi di ventilazione sono fondamentali per l’efficacia del sistema.

In particolari ambienti di dimensioni contenute dove sono presenti numerose aperture piú o meno sigillate, da dove puó uscire rapidamente il gas estinguente, é frequente l’utilizzo di sistemi a doppia scarica. Dopo la prima scarica, segue una scarica aggiuntiva di “mantenimento” che aggiunge il gas che viene perso attraverso le aperture in modo da mantenere la concentrazione sui parametri richiesti per lo spegnimento.

Per quanto riguarda i limiti di concentrazione ed esposizione delle persone al gas estinguente INERTE si applica quanto stabilito negli Stati Uniti dall’EPA (Environmental Protection Agency) e dal Protocollo di Reinhardt I parametri determinanti sono:

NOAEL-NO Observable Adverse Effect Level (massimo valore di esposizione all’agente estinguente ovvero concentrazione, a cui non vengono riscontrati effetti collaterali;

LOAEL-Lowest Observable Adverse Effect Level (minimo valore di esposizione all’agente estinguente ovvero concentrazione, a cui vengono riscontrati effetti collaterali

Pertanto é chiaro che nel caso di aree normalmente occupate da personale, non si puó ridurre la concentrazione di ossigeno a un valore inferiore a del 12% se si vuole permettere la presenza umana all’interno del locale interessato dalla scarica estinguente per 5 minuti.

Il proliferare di nuovi estinguenti clean agent del tipo a gas Haloncarbons e a gas Inerti ha indotto lo standard NFPA 2001 a inserire un nuovo Protocollo di verifica della compatibilitá tossicologica denominato PBPK – Physiologically Based Pharmacokinetic model, che considera la concentrazione massima ammissibile nel sangue dell’agente estinguente e il tempo necessario per raggiungerla.

In sintesi l’impianto di estinzione a gas INERTE é costituito da uno stoccaggio (bombole) sotto pressione collegato tramite valvole ad un sistema di tubi che lo portano a destinazione (collettore e tubazioni di distribuzione). All’estremitá di detti tubi vi sono degli ugelli attraverso i quali il gas si scarica sul vano o oggetto da proteggere.